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lastilla

SULL'AUTORE

Milanese che ha sciacquato i panni in Arno, Leonardo Lastilla ha coltivato una vita segnata da molteplici interessi e da una vivace curiosità che lo hanno portato a risiedere in diverse città tra cui Dublino e Roma. Ha conseguito la laurea in Lettere e Filosofia presso l’Università degli Studi di Firenze e il dottorato in Letteratura italiana presso l’University College Dublin. Leonardo Lastilla è insegnante e docente di lingua e letteratura italiana, scrittura di viaggio, letteratura inglese e discipline umanistiche da più di 30 anni. Ha lavorato in molte scuole, istituzioni e università, in particolare università americane in Italia. Attualmente Leonardo Lastilla risiede a Empoli e lavora a Firenze per diverse università. Leonardo è poeta e scrittore. Molte delle sue opere, compresi moltissimi racconti e i suoi saggi letterari, sono state pubblicate in volumi, riviste e giornali. Particolarmente significativa è la sua collaborazione con la prestigiosa rivista Riscontri.Tra le sue pubblicazioni recenti vi sono il romanzo Una donna, un uomo (Giacovelli), le raccolte di racconti Le Disarmonie Elettive (Montag) e Le Quotidiane Allucinazioni (Antea) e le sillogi poetiche Il Dolore della Cognizione (Nonsolopoesie) ed Epifanie Interrotte (Amarganta).  Parla correntemente inglese e francese. Oltre alla scrittura, Leonardo ama la musica, la lettura, il calcio e lo sport in generale. Leonardo ama viaggiare perché condivide con Henry James l’importanza dell’esperienza in prima persona: “Non badare a quello che qualcuno ti dice di qualcun altro. Giudica tutti e tutto per te stesso”.

Volume XXVII: Licenze Poetiche

PRESTO DISPONIBILE!

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Anteprima

EBBREZZA

A cielo aperto tuoni l’amore di inaspettata calura,
riannodi i fili mai perduti della nostra vita,
tenuti stretti come liane di speranza tra le dita
quando chiaro al mondo fu di te dovessi prendermi cura.

Nel tempo sognato non fu mai persa la misura
della tua indispensabile vitalità, come fossi piperita
raccolta in cima alla mia vetta dopo l’ennesima risalita
dagli abissi in cerca della luce della tua adorabile figura.

Ritrovo il gusto della gioia nel profondo della bocca,
appeso alle tue labbra come fonte di certezze
in attesa di svelare alla realtà il nostro progetto.

Inondo la tua terra del mio fiume navigabile ed eletto,
spingo in alto la dolcezza delle desiderate ebbrezze
verso il punto inesorabile e futuro dove salpa la caracca.

BAITA

Tra pianto e riso,
tra assenza e presenza,
tra Achille e la tartaruga
si compie la vita adesso
per me.
Abete sul ghiacciaio
dove verso versi
in terra
sperando nascano
fiori da raccoglierti.
Laggiù sale la strada
monta la vita
nei tuoi occhi.
Vedi la cima della montagna
stagliarsi in alto
sapendo bene
dove andare.
Eppur ancora
ti muovi
con circospezione
tra le frasche del futuro
perché in certe giungle
sembra facile perdersi
se non cominci la scalata.
Le cordate alimentano
false idee di sicurezza.
A certe altezze
ci si arriva
zaino in spalla,
da soli.
Inevitabilmente,
quando ad aspettarti
c’è il tuo rifugio
di felicità.