GPM EDIZIONI

Bonaparte Elisabetta

SULL'AUTRICE

Elisabetta Bonaparte, nata a Udine, ha compiuto gli studi classici e umanistici al Liceo Classico di Locri (RC) e si è laureata in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Reggio Calabria. Attualmente risiede a Marsicovetere (PZ) dove insegna nell’omonimo Istituto Omnicomprensivo. Ha partecipato a diversi Concorsi Letterari nazionali e internazionali ottenendo premi e riconoscimenti. Pubblica la silloge poetica “ANTICHE VERITÀ” con il marchio editoriale Grace Edizioni (Collana “I CAPOLAVORI INVERSI”, gruppo editoriale GPM Edizioni). A giugno 2024 ha pubblicato la sua silloge poetica “Il volo della rondine”, selezionata dalla casa Editrice Aletti per la pubblicazione all’interno della Collana “Poeti del Nuovo Millennio” con la prefazione critica di Giuseppe Aletti, Alfredo R. Mogol, Alessandro Quasimodo e Francesco Gazzè. Suoi componimenti sono stati selezionati per la pubblicazione in varie Antologie, tra le quali: “Antologia di Poesia Autori Classici e Contemporanei” (GPM Edizioni, 2024); “Poesie d’amore” (Rudis Edizioni, 2024); “Spring Poetry” (Ensemble Edizioni, 2024); “Il Tiburtino” (Collana Orizzonti, Aletti Editore 2024); “8 Marzo: Donne Straniere” (Apollo Edizioni, 2024); “Accademia dei Poeti” (Masolino Edizioni, 2024); “I Maestri, Collana dedicata ai massimi esponenti della Poesia Italiana” (A.L.I. – Associazione Letteraria Italiana – Penna d’Autore, 2024). È inserita nell’“Enciclopedia dei Poeti Contemporanei” (Aletti Editore, edizione 2024).

Volume XI: Antiche Verità

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Anteprima

COME D’AUTUNNO

Tra le fronde
il vento
sibilava l’eterno,
ma le foglie
son volubili, è vero.
Del florido domani
rimane
rami scarni
supplichevoli al cielo.

SOFFIO NELLA NEBBIA

Sei velluto di rosa che il campo profana
e la spina insidiosa che l’accompagna funesta
Sei la goccia che affiora al mattino genuina
Sei rombo di tuono che mi batte in testa.

Sei il soffio nella nebbia che si spreca invano
Sei la tela che vibra al suono ancestrale
Sei carezza trattenuta nella mia mano
e la parola non detta che però fa più male.

Sei l’insensato garrulo dei cieli d’estate
quando l’amaro del sale entra dagli occhi
e confonde le immagini rimaste arretate
nel tempo sospeso in tediosi rintocchi.

Sei scheggia di stelle che adorna la luna
asperse scintille che la fiamma consuma.